#15 Quello che succede al nostro cervello quando moriamo è incredibile 🧠
Cosa ci dicono gli studi scientifici!
Da queste parti siamo abbastanza convinti che il viaggio non finisca con l'ultimo respiro. Oggi affrontiamo il tema della morte dal puro punto di vista neuroscientifico.
Le recenti scoperte in questo campo infatti stanno iniziando a far luce su ciò che avviene nei momenti successivi alla morte clinica e, credetemi, è più sorprendente di quanto potreste immaginare.
Il Cervello e la Morte: Un Addio Lento
La tradizionale visione della morte è piuttosto netta: il cuore si ferma, il sangue smette di circolare, e il cervello, privato dell'ossigeno, "si spegne" rapidamente. Ma non è così semplice. Studi recenti dimostrano invece che il cervello può continuare a funzionare per un breve periodo anche dopo che il cuore ha smesso di battere.
Non parleremo qui di NDE e di pre-morte, ma per oggi andiamo solo a scoprire cosa stanno dimostrando i nuovi studi.
Parola di neuroscienziato!
Lui si chiama Rahul Jandial ed è un neurochirurgo e neuroscienziato americano, laureato a Berkeley. Autore di bestseller sull’argomento tradotti in più di 30 lingue, ma soprattutto un medico con una carriera accademica di tutto rispetto, con prestigiose pubblicazioni e diversi premi. Ha tenuto lezioni ad Oxford ed Harvard. Oggi dirige il laboratorio presso il City of Hope Cancer Center a Los Angeles.
Stiamo parlando quindi di un rinomato esperto del tema.
Piccola nota di colore: viene spesso invitato in tv e ha condotto anche una trasmissione su NatGeo, Brain Surgery Live. Il critico televisivo di Variety, Brian Lowry, lo ha definito “il neurochirurgo più affascinante del mondo”.
Jandial, qualche settimana fa, intervenuto come ospite nel corso del podcast del dottor Rangan Chatterjee, Feel Better, Live More, ha parlato soprattutto di sogni, tema centrale del suo ultimo libro This Is Why You Dream: What Your Sleeping Brain Reveals About Your Waking Life.
Ma facendo questo ha spiegato: "Il modo in cui il cervello muore è potente e mi ha davvero colpito perché esiste una misurazione che mostra qualcosa di eccezionale”.
Grazie agli elettrodi sulla superficie del cranio, l'attività cerebrale può essere misurata e monitorata durante gli ultimi momenti di un paziente. E questo accade sempre più di frequente.
Jandial ha spiegato che, dopo che il cuore si è fermato, contrariamente a quello che si pensava, l’attività nel cervello continua per alcuni minuti dopo che il cuore si è fermato.
Ma c’è di più. E prosegue: "L'elettricità cerebrale non solo continua, ma c'è una massiccia esplosione di attività, simile alle onde cerebrali dei sogni, simile alle onde cerebrali della memoria espansiva. I primi minuti dopo che il nostro cuore smette di battere, quando storicamente abbiamo pensato che fosse il momento della morte, il cervello sta vivendo il suo ultimo momento, forse il suo momento migliore."
In sostanza, proprio mentre il corpo si sta spegnendo, il cervello ha al contrario una vera e propria esplosione di attività. Questa sarebbe dovuta al rilascio massiccio di neurotrasmettitori e di glucosio che viene trasportato dal sangue. Quando il cuore si contrare un’ultima volta, è come se mandasse un ultimo grande impulso di vita al nostro cervello, regalandoci il nostro “sogno più grande” come lo chiama il neuroscienziato.
Questo potrebbe in parte spiegare le esperienze di pre-morte.
E ha ripetuto: "Solo perché qualcosa non possiamo spiegarla ancora, non significa che non sia potente.
La simulazione di Zach D.Films
Credo proprio che questo abbia ispirato lo youtuber Zach D. Films nel generare una simulazione che è presto diventata virale.
30 secondi che hanno raggiunto in due mesi 25 milioni di views e una miriade di commenti.
E ho perso un po’ di tempo a leggerli e mi hanno fatto tenerezza.
Mi ha colpito come la maggior parte delle persone ha messo da parte la paura, cogliendo in parte la potenza di quel momento, anche con la giusta ironia.
Ve ne scrivo alcuni:
“È stato un onore lavorare con Lei, sir” - Firmato Cervello
”Brain: "One last time old friend?"
”Mamma è morta pochi giorni fa di cancro, era incosciente e in hospice. Mi hanno detto che poteva ancora sentirmi, quindi sono rimasta con lei la notte e ho ricordato le cose che faceva con me quando ero piccola. Ora, sapendo questo, mi sento meglio sapendo che ha potuto rivivere questi ricordi prima di andare in Paradiso."
“Mi piace l'idea che questi ultimi minuti siano una sensazione di totale euforia come non hai mai provato prima nella vita, per consolarti durante qualcosa che sembra così spaventoso.”
“È incredibile come il nostro cervello ci dia letteralmente un commiato e ci consoli.”
Per tornare da dove siamo partiti e quindi, alle parole di Jandial, credo sia utile sapere che nei nostri ultimi momenti “un'attività robusta simile a un sogno sarà lì per confortarci e celebrare la vita che abbiamo vissuto.”
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